#06. La versione di latino

Sembrava una passeggiata la prima esercitazione di latino, 40 vocaboli da imparare a memoria e riconoscerli nelle diverse declinazioni, rosa rosae etc...

Certo una passeggiata da 1/2 come voto, una vera tragedia che segnerà 5 anni di strategie rocambolesche, di escamotage inadeguati, di foglietti e di ripetizioni inutili.

Ricordo perfettamente come andavano le interrogazioni e peggio i compiti, benino quando succedevano il giorno dopo le 2 ore di ripetizione, da paura quando invece si trattava di provarci senza aver fatto i compiti.

C’erano traduzioni soprascritte in piccolo da leggere e poi c’era l’aiuto della classe e pur di portar a casa un mezzo voto si faceva opera di lettura del labiale.

Solo vere figuracce ma a 15 anni puoi fare di tutto e tutto sembra non lasciare il segno. E quindi proviamoci su “Ave, Caesar, morituri te salutant” diventa “Ave, Cesare, ti salutano i muratori” “bello gallico” diventa “un gallo bello” e cosi via, che a ripensarci fa anche ridere finché decidi che basta.

Nuova regola: se sei preparato si esce e ci si fa interrogare... se non c’è la versione si resta seduti e si affronta con dignità un bel non classificato, ma almeno nessuna tortura.

È passato una vita da quelle scorribande, da quelle figuracce e di cose ne ho viste e imparate. Credo nel gioco, nel scommettere anche se non hai una mano vincente ma preferisco sempre essere preparato, studiare, fare ricerche, strutturare un pensiero, una strategia e delle condizioni di validità per le quali la storia possa reggere.

Meglio sapere, sapere un po’, che lanciarsi nel vuoto. Ora se il compito non è fatto io non esco. Basta figure di merda.